Le emozioni del volontariato che cambiano la vita: la storia di Valentina

Le emozioni che provo da quando sono arrivata in Casa Famiglia sono tante e diverse. È così difficile raccontarle…

Durante i primi giorni nelle Filippine ero arrabbiata. Non riuscivo a concepire il fatto che dei genitori potessero abbandonare i figli, abusare di loro, trattarli come oggetti, un peso, un costo, senza interessarsi della loro vita e del loro futuro. Alla rabbia si aggiungeva il disgusto verso il governo di questo paese che non fa nulla per migliorare la situazione di povertà dilagante.

Provavo rabbia sì e la provo ancora oggi, nel vedere queste bambine abbandonate dalle loro famiglie. Non riesco ancora a capire come una madre possa partorire un figlio e poi sbarazzarsene, abbandonarlo a chiunque capiti e addirittura venderlo per pochi soldi.

Sì qui succede così, molte famiglie vendono i loro figli per pochi pesos alle ricche famiglie filippine o a Manila. Sono bambine e bambini di cui nessuno domanda più nulla, che non vanno a scuola e che vengono usati come schiavi domestici nelle case. È successo anche ad alcune bambine accolte nella Casa Famiglia.

Stando qui, nella Isla ng Bata House, quasi non ci si rende conto perché questa è veramente un’isola felice, ma appena varcato il cancello della casa è impossibile non vedere, far finta che tutto questo non esista.

Valentina e le altre volontarie insieme alle bambine più piccole.

Fortunatamente, con il passare dei giorni, sono sopraggiunte anche emozioni positive. Sono felice se penso che le bambine della Casa Famiglia possono avere un futuro grazie all’educazione che ricevono (a differenza dei loro fratelli e sorelle che invece vivono in povertà e non vanno a scuola). Sono felice perché ora hanno un tetto, una casa in cui vivere, i pasti assicurati. In questa casa qualcuno si prende cura di loro, le fa sentire appunto “a casa” e questo grazie al lavoro incessante di Flora e Francesco e dell’associazione onlus Isla ng Bata – L’isola dei Bambini.

Le nostre giornate sono sempre piene: dalla preparazione della cena “all’italiana”, alla semina dell’orto e del giardino con Flora per assicurare l’autosostentamento alimentare della Casa Famiglia. Poi le coccole mattutine alle più piccole e i compiti serali con le più grandi (ci stiamo addirittura cimentando nello studio delle lingua cinese per aiutarle!).

Sono rimasta sorpresa perché le bambine, nonostante il loro passato e i loro vissuti difficili, oggi riescono a sorridere e ad essere felici. Mi colpisce la loro indipendenza e il fatto che cooperino molto fra di loro e si sostengano l’una con l’altra.

Certo a volte leggo tristezza nei loro occhi, ma penso sia normale.

Valentina tiene in braccio la piccola Rona Mae.

Ormai sono quasi due mesi che vivo nella Casa Famiglia e devo ammettere che mi sento cambiata. Le bambine mi ricordano cosa è importante e cosa non lo è. Vivere insieme a loro è un’esperienza magnifica, un’esperienza di volontariato che consiglio a tutti.

Quando le vedo ridere, tutto cambia: i pensieri negativi, la rabbia, le paure e le incertezze svaniscono. Loro mi rendono felice con poco ed io non vorrei andare via mai più!

Valentina Testa