Campagna #aruotaliberatutte: ringraziamenti di Francesco per l’obiettivo raggiunto (ma puoi ancora donare!)
Carissimi,
sono appena tornato a Roma dopo questo viaggio in bici che mi ha visto impegnato per tre settimane. Voglio innanzitutto ringraziare coloro che mi hanno accolto durante questo viaggio, tutti quelli che hanno organizzato le cene e le feste nei paesi e nelle città dove mi sono fermato e tutti coloro che hanno donato sulla Rete del Dono per il progetto #aruotaliberatutte
Volevo dirvi che abbiamo raggiunto l’obiettivo che ci eravamo posti ma che c’è tempo per donare ancora fino al 6 gennaio. Basta seguire questo link, entrare nella pagina e donare.
In questo Natale, infatti, vogliamo credere in un sogno: quello di garantire la scuola a tutte le bambine accolte e che accoglieremo nella Casa Famiglia delle Filippine. Per questo vi chiedo di continuare a sostenerle!
Sapete, in questa sfida ho creduto subito. Sin da quando, insieme ad alcuni volontari nelle Filippine, abbiamo iniziato a buttare giù le prime tappe. Era lo scorso luglio e non abbiamo perso tempo. Bisognava allenarsi! Abbiamo organizzato dei piccoli tour vicino Calabnugan, anche insieme alle bambine, e con Edward, il mio grande amico filippino e tutor nella Casa Famiglia, abbiamo pedalato nei villaggi e nelle municipalità più lontane del Negros e di Cebu. Qui abbiamo anche incontrato i servizi sociali filippini e gli abbiamo raccontato del nostro progetto per bambine povere e abbandonate dalle loro famiglie. Insieme a noi c’erano spesso anche Sara ed Elisa, che stanno svolgendo il servizio civile e che sono instancabili.
Poi sono tornato in Italia e ho trovato persone splendide a cui ho raccontato la storia di Isla ng Bata e quella delle bambine che accogliamo. Vorrei ringraziarle una ad una. Penso agli amici come Diego che, da vero ciclista, ha pianificato tutte le tappe per me; agli amici di BNI Region SudOvest per averci sostenuto e incoraggiato pagando il viaggio fino a Lecce; ad Alberto, che mi ha prestato la bici; alle due cicloofficine di Roma Zio Bici e Gazebike, per i materiali che ci hanno donato; ad Andrea e Igor, per i consigli a distanza; Paolo, Eleonora, Madrai e Francesca, per avermi ospitato a Lecce; Teresa e Uccio, che a Specchiolla mi hanno offerto la cena; Saverio, Silvia e tutte le ragazze e i ragazzi del gruppo scout Assoraider, per avermi ascoltato e ospitato; penso ai meccanici dell’officina GV Shopping di San Severo, che mi hanno riparato gratuitamente il cambio e il freno posteriore; a Don Andrea e agli ospiti della Caritas di San Severo per la cena, la compagnia e l’ospitalità; a Daiana e Gaetano, che mi hanno ospitato e hanno organizzato una cena di raccolta fondi a Campomarino; a Sabina e Jacopo, per l’organizzazione della cena di raccolta fondi a Vasto e per l’ospitalità a Francavilla; a Giuliana e Peppino, i miei fantastici genitori, per essere venuti a darmi manforte e a controllare che fossi ancora tutto intero.
Penso a Sonia, per l’ottima genziana fatta in casa; ad Egidio e Francesco, fruttivendoli di Ortona, che mi hanno donato la frutta per la colazione; a Mariachiara e ai suoi genitori, per l’ospitalità e la serata di raccolta fondi a San Benedetto del Tronto; a Michela, che ha pedalato con me nonostante fosse in riabilitazione; alla signora Graziella di Soriolo, che mi ha cucinato una lasagna per cena; a Paola e Laura, che hanno organizzato una cena di raccolta fondi a Pesaro; a Ottavio e Peppe, che mi hanno aggiustato la bici, insultato, spronato e pedalato con me per 200 km; a Gabriele, per l’ospitalità e la compagnia a Ravenna; a Clarissa e Stefano, per l’ospitalità, gli aperitivi e la cena a Ferrara; a Carla, Claudia e Anna, per il pranzo, l’ospitalità e la cena di beneficenza a Padova; a Karin e Alberto, per l’organizzazione dell’aperitivo di beneficenza a Treviso e per essermi sempre vicino; a Roberto, per l’aperitivo e i contatti trevigiani; a Pierantonio, che ha pedalato con me da Treviso fino a Farra d’Alpago; a Narciso e Vilma, per avermi nutrito e ospitato a Tai di Cadore; a Marilena e Roberto, per il vino ed il frico; a Luisa e Renzo, per la cena e la donazione a Tai di Cadore; a Mario che, oltre ad avermi regalato il vestiario per quest’impresa, ha guidato sei ore all’andata e sei ore al ritorno per pedalare nel gelo con me fino a Predoi.
A tutti voi e a coloro che hanno fatto una donazione su Rete del Dono e che non ho avuto modo di incontrare di persona dico: grazie di cuore!
Spero di potervi incontrare presto, di spiegarvi le ragioni di questa sfida che ha come obiettivo quello di raccogliere fondi per garantire un’istruzione di qualità alle bambine di Calabnugan.
Mi rendo conto che è difficile comprendere che nelle Filippine le mamme abbandonino spesso le loro figlie perché vanno a lavorare lontano, le lascino alle cure dei vicini di casa, che spesso abusano di loro oppure le mandano a lavorare. In una famiglia povera e numerosa la scuola non è poi così importante.
Noi invece vogliamo garantire loro un’istruzione di qualità perché questo è l’unico modo per toglierle dalla povertà affinché crescano come donne libere e indipendenti.
Per questo ho deciso di mettermi in sella e percorrere 1.329 km e non smetterò di ringraziarvi per esserci stati accanto.
Avanti tutta e tutte allora! Dona ora! A ruota libera tutte!
Francesco Izzo, presidente Isla ng Bata – L’isola dei Bambini
Ps: permettetemi di ringraziare anche mia moglie Flora, la donna che mi è accanto da tanti anni, che mi supporta e sopporta, che si è allenata insieme a me e che, nonostante tutto, mi ama sempre!