Volontariato in Casa Famiglia e arte terapia per aiutare le bambine delle Filippine

Ciao a tutti,

eccomi di nuovo qui a raccontarvi queste prime settimane trascorse nella Casa Famiglia di Calabnugan, nelle Filippine.

Flora e Francesco me lo avevano detto che le giornate sarebbero trascorse così velocemente, ma adesso ne ho realmente le prove! Ho la sensazione di essere qui da anni ma che il tempo non sia mai abbastanza.

Le bambine di Calabnugan sono tutte splendide, nella loro unicità. Ho iniziato a fare piccoli laboratori di arte terapia individuali con le ragazze più grandi (tra i 14 e i 19 anni) e laboratori creativi con le più piccole, dai 4 ai 12 anni.

Tramite i laboratori di arte terapia, dove si utilizza pochissimo materiale come colori a tempera, pastelli a cera e fogli, cerco di affrontare la tematica dell’abbandono da parte della mamma e del papà, che per loro è causa di sofferenza. Non dobbiamo dimenticarci, infatti, che sono bambine e adolescenti che hanno patito grandi dolori, a partire dalla loro infanzia, e che hanno vissuto senza l’affetto e l’amore di una famiglia.

A volte per loro è difficile affrontare anche il distacco con i volontari e con le persone di passaggio, un distacco che, pur non volendo, reitera una separazione che potrebbe sfociare in regressione soprattutto come mancanza di fiducia nei rapporti umani con gli adulti.

L’obiettivo dei laboratori, perciò, è quello di provare a dare a queste bambine una consapevolezza in più per poter affrontare e gestire al meglio l’ansia da separazione. Per fare questo, diventa necessario recuperare il ruolo della corporeità, della storia familiare singolare e collettiva.

I laboratori individuali sono a cadenza settimanale per poi confluire in un unico grande gruppo.

Alle ragazze più grandi propongo piccoli laboratori di disegno, dove ognuno è tenuto a riprodurre, dipingendolo, lo stesso oggetto. In questi disegni si nota in parte la loro personalità perché, entrando nel mondo della fantasia e del gioco, tutte le difese personali cadono e lasciano spazio ad atteggiamenti semplici e genuini.

Durante i laboratori, ho potuto vedere in loro una grande curiosità (c’è chi guardandoti sogna mondi diversi e mi chiede “quanti posti hai visitato nel mondo?”) e una forte emozione nel sentirsi importanti, svolgendo un lavoro individuale. Ciascuna delle bambine ha una personalità diversa a cui va data la giusta importanza: chi è più forte, chi più debole, chi cerca di costruire una propria individualità, chi si appoggia alla sorella più tenace, chi ti ignora ma con lo sguardo dice molte cose. Le ragazze hanno bisogno di parlare, di essere ascoltate.

Le più piccole sono affettuose, lunatiche, capricciose e hanno bisogno di coccole e affetto.

Io, nel mio piccolo, sto costruendo con ciascuna di loro un rapporto, cercando di essere meno invadente possibile ma presente. I laboratori che sto portando avanti mi stanno certamente aiutando a creare una relazione, ma soprattutto stanno aiutando loro, le bambine e le ragazze di Calabnugan e questo mi rende molto felice!

Eleonora Magalotti, Volontaria specializzanda in Arte Terapia