BLOG DI ISLA NG BATA - L'ISOLA DEI BAMBINI

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Michele, volontario di Isla, racconta la sua esperienza

Ciao Sono Michele,

Se dovessi definire la mia esperienza in Isla ng Bata in tre parole, sarebbero: “coinvolgente”, “squadra” e “pacchetti”.

La mia esperienza con Isla ng Bata è iniziata ormai quasi due anni fa, tramite RomAltruista.it, un portale che offre la possibilità a chiunque voglia intraprendere esperienze di volontariato di partecipare ad eventi solidali a Roma. Tra le varie opzioni presenti sul sito ero rimasto subito incuriosito dalla cena solidale di Isla e, per una volta, il mio intuito è stato profetico. 

Mi sono immediatamente sentito a mio agio sotto tutti i punti di vista, sia rispetto all’ambiente che ho trovato sia soprattutto rispetto allo scopo che Isla si prefigge, ossia quello di raccogliere fondi destinati alla Casa Famiglia nelle Filippine, che ospita bambine in condizioni di forte disagio economico e sociale.

Le attività di raccolta fondi proposte dall’associazione sono tutte estremamente coinvolgenti e stimolanti e non è un’affermazione di circostanza. Tuttavia, se devo individuare delle attività che risultano essere più “impattanti” per me, scelgo quella dei pacchetti natalizi che ogni anno Isla ng Bata organizza in diversi centri commerciali nel periodo di Natale. Intendo “impattante” sia per la “qualità” dei pacchetti (su cui non mi soffermerei per quanto riguarda il sottoscritto ma che, vi assicuro, nel caso degli altri volontari è a livelli elevatissimi), sia soprattutto perché si è a stretto contatto con una moltitudine di persone. Vedere in loro anche solo un interesse verso il progetto della Casa Famiglia e la situazione delle bambine trasmette una sensazione impagabile.

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Il corso per volontari di Isla 2019.

Un’altra attività che mi sento di citare è il recente campo durato un weekend che ha coinvolto noi volontari. È stato fondamentale perché ci ha permesso di conoscerci meglio tra di noi. Sono entrato in confidenza con quei volontari con cui non ne avevo o con persone fin lì non ancora conosciute. Tutti loro, al termine del campo, si sono rivelati quasi dei familiari, come se ci conoscessimo da anni.

Ciò che mi ha colpito di Isla è il progetto della Casa Famiglia nelle Filippine, che definire “lodevole” è riduttivo. Quando si conoscono le origini e la storia del progetto, si rimane ancora più impressionati poiché è reso possibile da ragazzi che, partendo dal nulla, sono riusciti a costruire qualcosa di stupendo con l’unico scopo di offrire un’opportunità di vita diversa a bambine e bambini che soffrono la povertà e l’abbandono e che hanno come unica “responsabilità” quella di essere nate in un luogo sfortunato. Non a caso lo slogan portante di Isla è “nessuno sceglie dove nascere”. Oltre a ciò, c’è il modo in cui si porta avanti questo progetto. Ho conosciuto persone che adesso sono parte integrante della mia vita e questo è indice del fatto che in Isla si crea una vera e propria “squadra” dalla quale poi è quasi impossibile staccarsi, perché ci sarà sempre voglia di rivedersi e di passare serate, se non intere giornate, insieme.

Infine, come non citare Claudia, la responsabile dei volontari, la nostra “allenatrice” che, con il suo “pressing”, non può non farti sentire coinvolto in tutto ciò. “Perché in fondo, lo squadrone siamo noi”.

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Michele, volontario di Isla.