BLOG DI ISLA NG BATA - L'ISOLA DEI BAMBINI

storia-flora-voci-isola-1

Flora, “mamma” speciale per le bambine di Isla

Sono due le esperienze che hanno cambiato il corso della mia vita: l’incontro con Francesco e il volontariato in India.

Ho 43 anni e insieme a Francesco, che oggi è mio marito, gestisco la Casa Famiglia di Isla ng Bata nelle Filippine. Sono cresciuta in una famiglia molto umile, i miei genitori erano dei contadini e vivevo con loro e i miei otto fratelli. La mia infanzia è stata abbastanza difficile: dopo la scuola dovevo lavorare nei campi, accudire gli animali e prendermi cura della casa. Nonostante tutte le difficoltà vissute, tuttavia, mi ritengo fortunata. Dopo tanti sacrifici sono riuscita a laurearmi e a trovare lavoro come insegnante e con molto impegno ho seguito i miei sogni facendo di tutto per realizzarli e andando, oggi posso dirlo, ben oltre le mie aspettative!

Ho dovuto presto fare i conti con il fatto che, pur avendo un lavoro di tutto rispetto, il mio stipendio non era abbastanza per sostenere i miei genitori. Così, nel 2000, ho preso una decisione e sono partita per raggiungere tre dei miei fratelli in Italia, a Padova per la precisione, dove ho iniziato a lavorare come domestica. Non è stato facile vivere in un’altra città, avere a che fare con un’altra cultura, con uno stile di vita completamente diverso da quello a cui ero abituata, ma dopo qualche tempo ho conosciuto Francesco e tutto ha preso un’altra piega. Lui mi ha parlato della sua esperienza di volontariato in India presso un centro per bambini disabili e di come questa esperienza gli stava cambiando la vita, invitandomi a partire con lui.

storia-flora-voci-isola-2
Flora con Mieca, una delle bimbe accolte in Casa Famiglia.

Dopo l’India sono cambiata anche io, insieme alla mia percezione della vita e del mondo. La povertà mi ha aperto gli occhi, ho cominciato a capire che dal posto in cui nasci dipende il tuo futuro e che proprio io potevo fare qualcosa di concreto per dare una mano a chi è nato più sfortunato di me. Così, quasi per gioco, insieme a Francesco e agli amici e volontari della neonata associazione Isla ng Bata, oltre a continuare il nostro volontariato in India supportando i bambini di Gurgaon, abbiamo iniziato a costruire una casa famiglia nelle Filippine che dal 2010 ha iniziato a ospitare bambine in difficoltà. Guardandomi indietro penso che una grande follia abbia animato le nostre decisioni. Abbiamo iniziato questo progetto con il solo scopo di agire e abbiamo valutato pro e contro ma con la sicurezza di un gruppo di giovani che non prevedeva un fallimento. Volevamo esserci, fare qualcosa per quei bambini, non potevamo esimerci da quella promessa fatta a noi stessi.

Oggi, la mia vita oggi in Casa Famiglia é molto piena e insieme a Francesco devo occuparmi di tantissime cose: la scuola da seguire che permetterà alle ragazzine di avere un futuro, l’orto da coltivare che ci permette di avere verdure fresche quasi ogni giorno, i documenti da compilare per ottenere ogni anno la licenza di orfanotrofio necessaria per proseguire le nostre attività a Calabnugan e soprattutto c’è il tempo da dedicare alle ragazzine che devono pian piano superare gli enormi traumi subiti nella loro infanzia.

storia-flora-voci-isola-3
Flora e Francesco con Lilian, arrivata in Casa Famiglia a giugno 2020, a meno di un giorno di vita.

Per comprenderle meglio, tempo fa ho ricominciato a studiare per diventare assistente sociale e questo ha aumentato le mie capacità di seguirle e consigliarle. La mia infanzia non facile nelle Filippine e le mie esperienze in Italia ed India mi hanno aiutata a capire meglio le loro esigenze ma a volte é molto difficile ricondurle ad una vita “normale” perché alcune di loro hanno subito abusi difficili da cancellare.

Nonostante ciò, continuo con passione e lo faccio anche grazie anche alle centinaia di volontari che, da tutto il mondo, hanno portato con sé diverse esperienze e modi di vivere (è un enorme contributo per la Casa Famiglia) e grazie, sopratutto, allo staff di Isla che in Italia lavora incessantemente per mantenere in vita questo progetto e non ci fa sentire mai soli. Adesso, dopo undici anni che faccio da “mamma” alle ragazzine della Casa Famiglia, anche con tutte le difficolta e le frustrazioni quotidiane, vederle sorridere felici e protette mi rende orgogliosa e mi dà il coraggio e la forza per andare avanti.