BLOG DI ISLA NG BATA - L'ISOLA DEI BAMBINI

Flora e Francesco in casa famiglia nelle Filippine

Vi raccontiamo com’è stato l’anno appena trascorso per Isla

Ciao a tutte e tutti e buon 2018!

Cogliamo l’occasione, all’inizio di questo nuovo anno, per scrivervi a quattro mani mentre ci riposiamo un po’ in queste “vacanze romane”. Ovviamente, per noi non si tratta mai di vere e proprie vacanze perché siamo sempre in giro ad incontrare amici, sostenitori e volontari e ci piace pensare che questo periodo invernale sia dedicato proprio a voi che ci aiutate e ci siete vicini sempre. Abbiamo voglia di incontrarvi, di raccontarvi e ringraziarvi perché siete vicini alle bambine e ai bambini che accogliamo in India e nelle Filippine.

Flora ed io siamo qui a cercare di fare una sintesi dell’anno appena trascorso, per condividere con voi gioie e dolori e ripartire con nuova carica e nuovo entusiasmo sempre per le nostre bambine e i nostri bambini.

Ebbene, volevamo dirvi che nel 2017 abbiamo raggiunto il record delle presenze in Casa Famiglia nelle Filippine, arrivando nel mese di Maggio ad accogliere ben 32 bambine (11 con meno di 5 anni!).

Riuscite ad immaginare una casa piena di chiasso, movimento, allegria mista a pappette, pannolini da cambiare, primi passi e capricci, nuovi dentini e rischio di febbre sempre alla porta? Aggiungete poi ventuno bambine tra 5 e 18 anni (e alcune di loro sono ormai adolescenti alle prese con le difficoltà che tutti conosciamo), venti workers filippini e volontari di sette nazioni diverse (Italia, Danimarca, Norvegia, Germania, Francia, Giappone, Stati Uniti): ecco che avrete una visione completa della nostra famiglia!

Sì, perché noi siamo una famiglia. Una famiglia molto, molto numerosa, ma sempre una famiglia di cui ci sentiamo responsabili. Anche se siamo tanti, Flora ed io continuiamo a sentire che le bambine sono ormai parte di noi. Quando qualcuna di loro, dopo un percorso di reinserimento, torna a casa dalla famiglia, siamo tristi perché va via un pezzetto di noi. Allo stesso tempo siamo riconoscenti per aver percorso e condiviso un po’ di vita insieme a loro. Siamo contenti perché sentiamo che questa è la strada giusta: la strada che garantisce loro un futuro migliore rispetto alla condizione in cui sono nate e vissute precedentemente.

Lo scorso anno abbiamo fatto i conti con i problemi e le incomprensioni legate al periodo adolescenziale di alcune ragazze e non è stato per nulla facile, ve lo assicuriamo! Più volte Flora ed io siamo stati convocati dal preside della scuola che frequentano e abbiamo tentato di scusarci per alcuni comportamenti scorretti delle nostre ragazze. Spesso siamo dovuti andare a casa dei loro compagni di scuola per restituire degli oggetti o abbiamo dovuto cercare qualcuna di loro tutta la notte perché era scappata con le amiche. Oggi che ve lo raccontiamo, ci viene anche un po’ da ridere. Ci mettiamo nei panni di ragazze adolescenti, spesso sole e abbandonate dalle loro famiglie, che hanno voglia di libertà e spensieratezza. Capiamo che stanno crescendo. Alcune, come Charlyn e Cherry Joy, ormai sono già donne e hanno compiuto 18 anni.

Con i volontari in casa famiglia nelle Filippine

Con i volontari in casa famiglia nelle Filippine

Per loro e per le prossime che diventeranno maggiorenni, stiamo pensando ad un programma di semi-autonomia. Una casa, cioè, dove possano vivere insieme, da sole ma sempre monitorate da noi, in modo che possano “reinserirsi nella “vita al di fuori” della Casa Famiglia e provare ad essere sempre più autonome.

Ciascuna delle bambine e delle ragazze che accogliamo ha un vissuto difficile e problematico: chi ha vissuto l’abbandono, la solitudine, chi ha sperimentato la povertà e l’indigenza, chi è stata abusata, chi è stata sfruttata. Per questo cercheremo soluzioni diverse, che si adattino meglio ad ognuna di loro. Per garantire uno sviluppo sano e qualitativamente importante bisognerà prendersi cura di loro in modo diverso e speciale.

E vi confessiamo che pensare alle motivazioni per le quali sono in Casa Famiglia, ci rende lucidi rispetto ai tanti problemi da cui ci sentiamo spesso sopraffatti.

Oltre a tutto ciò, il 2017 è stato anche un anno molto difficile per la mancanza di acqua. Per questo abbiamo deciso di dedicare la scorsa Campagna del 5×1000 alla costruzione di torri dell’acqua. Il comune di Sibulan continua ad avere grandi problemi per l’erogazione idrica e spesso rimaniamo giorni senz’acqua. Tuttavia siamo felici perché abbiamo concluso i lavori del Progetto di Difesa Ambientale e Sviluppo Rurale, ultimando l’argine del canale di irrigazione e costruendo sei nuove vasche per l’allevamento ittico, quattro vasche per la riproduzione dei pesci, tre vasche per la vermicultura, un sistema idrico per gli orti e una torre per lo stoccaggio dell’acqua del canale che, una volta depurata, useremo per lavare i panni. Tutto questo è stato possibile anche grazie all’aiuto della Caritas Antoniana, della Fondazione Museke e della Fondazione Sipec, che hanno creduto in noi finanziando il progetto.

Infine, dopo anni di pratiche burocratiche, a metà Novembre è partito il progetto di Affidamento di bambine e bambini accolti in Casa Famiglia a coppie filippine e miste, precedentemente selezionate. Questo ci permetterà di migliorare la vita di tante bambine e tanti bambini offrendo loro un futuro più sereno e pieno di opportunità, in famiglie desiderose di accoglierli e amarli, sia per l’affidamento sia per l’adozione.

Dopo tanti anni di attività sul territorio, siamo riusciti a creare un rapporto di fiducia con famiglie della zona che hanno maggiori possibilità economiche, che ci sono vicine donando riso, cibo, vestiti e mobili per la casa. L’anno scorso abbiamo addirittura ricevuto in dono un nuovo pulmino dalla Congregazione delle Suore Francescane dei Poveri!

A lezione!

Ci teniamo a raccontarvi un’ultima cosa: siamo tornati finalmente in India, a visitare le bambine e i bambini del Centro Diurno di Gurgaon e ad incontrare i nostri grandi amici Ananta e Ranjita.

L’India è sempre un colpo al cuore, con le sue immense contraddizioni e la sua povertà. Abbiamo visitato le famiglie dei bambini che frequentano il Centro Diurno e siamo rimasti veramente dispiaciuti di non poter fare di più per loro. Vorremmo aiutarli tutti ma non è possibile con le nostre risorse. Ad ogni modo, siamo contenti perché dal 2011, da quando cioè abbiamo aperto il Centro Diurno, molti di loro hanno iniziato a frequentare la scuola, hanno imparato a leggere e a scrivere e non sono più in strada.

Al centro diurno di Gurgaon

Al centro diurno di Gurgaon.

Ecco, dopo avervi raccontato l’anno appena trascorso, vogliamo adesso ringraziare tutte le persone, le volontarie, i volontari, i sostenitori che in Italia e nel resto del mondo ci sostengono come possono affinché questo progetto continui ad essere “non una semplice casa” ma “una Casa Famiglia nel vero senso del termine”: una grande famiglia dove, nonostante problemi che a volte sembrano immensi e che affrontiamo quasi ogni giorno, ognuno possa sentirsi sempre accolto ed amato.

Vi abbracciamo!

Flora e Francesco, “La mamma e il papà” della Casa Famiglia nelle Filippine

Grazie a tutti!

Grazie a tutti!