Ananta Charana Das, 37 anni

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Ananta Charana Das, 37 anni: dopo lo tsunami la gratitudine

Io, Ananta Charana Das vengo da un piccolo villaggio dell’Orissa. Sono nato in una famiglia povera in cui non si poteva mangiare 3 volte al giorno. Ho sempre combattuto nella mia vita. Quando avevo 14 anni la mattina presto, alle 3.30, andavo a lavorare la terra e poi alle 9.30 andavo a scuola. Ogni giorno sempre lo stesso. Ma quando stavo per prendere il mio diploma, nel 1999, in Orissa c’è stato un grande tsunami.

Dopo lo tsunami è stato molto difficile rimanere lì e trovare lavoro poiché molte persone si sono ammalate, tutti volevano andare via e il governo indiano ha messo a disposizione dei treni gratuiti per le vittime della catastrofe. Ero ormai consapevole che sarei dovuto partire per lavoro, non avevo altre possibilità, così sono andato a Delhi. A quel tempo non conoscevo l’hindi e il mio inglese non era buono. A Delhi non conoscevo nessuno. Sono rimasto in stazione ferroviaria per circa 3 giorni, poi alcune persone mi hanno detto che se fossi andato a Gurgaon avrei trovato lavoro in qualche impresa.

Il primo giorno che sono arrivato a Gurgaon ho cercato lavoro porta a porta. Poi sono arrivato al Deepashram, un manicomio gestito dai Missionari della Carità. Lì ho iniziato a lavorare e vivere, facendo tutto per i bambini disabili, li lavavo, li vestito, giocavo con loro, preparavo da mangiare, guidavo la macchina dei Padri. Guadagnavo 800 rupie, circa 15 euro al mese, ed avevo cibo gratis e due giorni di vacanza al mese.

L’incontro con Francesco, presidente di Isla ng Bata

Al Deepashram ho incontrato Francesco, il presidente di Isla ng Bata – L’Isola dei Bambini, ma allora l’associazione ancora non esisteva. Con Francesco siamo diventati subito amici, neanche lui sapeva l’inglese così cercavamo di capirci a gesti. Anche lui, come me, si prendeva molta cura dei bambini disabili. Grazie a Francesco e ad altri amici italiani ho potuto studiare, prendere una laurea ed iniziare a lavorare in una scuola come assistente tecnico-chimico in un laboratorio.

Quando Francesco è tornato a trovare me e la mia famiglia, abbiamo pensato di aprire un Centro Diurno per bambini poveri, proprio a Gurgaon. L’associazione era stata fondata nel 2004 e dopo un po’ di tempo hanno trovato i fondi per pagare una casa e accogliere i bambini. Mia moglie, i miei due figli ed io viviamo lì e ci prendiamo cura di loro.

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